lunedì 6 ottobre 2014

Tra il metafisico ed il sublime


Non ho potuto fare a meno di notare come i Noise Trail Immersion rappresentino il tentativo odierno più riuscito di ravvivare la poetica tardoromantica, unendola sapientemente con la loro passione per la chanson troubadour, ed in particolare di Bertran de Born.
We Are Sleeping (Nous Dormons) è una splendida canzone d'amore dai toni autobiografici, in cui il protagonista, parlando di sé stesso in terza persona, racconta la malinconia per la perdita della donna amata, da cui l'attende l'ineluttabile separazione.

Nella settima strofa, all'incirca tra il 34esimo cambio di tempo da 7/8 al 19/32, si evince chiaramente la sofferenza del distacco dall'amata, evidenziato da una splendida rima alternata:

“BBAURGH REEEMB WOOSH BLEEEGH
KRUSH BLEEEEEERRRGH KNAF WREEESSHHHH
BZAAR BROOOOOGH REEESH RAEEEGH
BLOOOOGH DGRAAASS WEF BEEEEEEEEEESH”
Segue, non per importanza, né per bellezza, la splendida anastrofe sul 57esimo bridge:
“GRUUUUUM WAAAAAAAAAAAAAAA KLEEE”

Per non parlare  della romanticissima allusione alla caducità della vita, nel crescendo finale
“DRAAUGH ROARRRRR BLEEEEGH”

sottolineato dallo schizzo di vomito che parte dal canino destro del cantante a 3:09.

La tragedia è sapientemente attualizzata alle tematiche contemporanee e racconta della separazione obbligata dalla crisi economica, per cui le speranze proprie di un amore giovanile si rompono sul nascere: la giovane fiancé finirà per partire, in seguito all'assegnazione di un posto di lavoro all'estero.

Il sonno rappresenta la nostra condizione attuale: mentale e fisica.
 Il sonno è lo stato di colui che crede di innamorarsi sugli incontri online, di vivere su facebook, ma anche di chi spende una vita seduto, per poi imparare a fare un lavoro seduto, davanti ad un altro schermo.
Il sonno è anche paralisi, inerzia, impossibilità. L'impotenza di chi non può fare nulla per migliorare il proprio futuro, obbligato da una crisi economica imposta da autorità inscrutabili ed irraggiungibili, e che non lotta più contro niente, non sapendo più contro chi lottare.
Il sonno, forse, è l'unica speranza per chi sia obbligato ad ingoiare ogni pillola di questo supplizio, anche a sacrificare le proprie passioni, pur di continuare a rimanere a galla.


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