martedì 14 ottobre 2014

Chicche per chitarristi - Jon Goom

Avevo già sentito parlare della Slap Hand Guitar: è una tecnica che sicuramente permetterà alle future generazioni di chitarristi di ritagliarsi un ruolo sempre più importante all'interno delle composizioni.
La tecnica Slap Hand, sostanzialmente, consiste nell'accoppiare la produzione di note sul manico con la percussività dei due lati della cassa di risonanza. In questo modo, sviluppata la coordinazione adeguata, il chitarrista è in grado di produrre la melodia ed accompagnarsi da solo attraverso ritmi anche piuttosto complicati.
L'esempio più semplice che posso proporvi è questo famosissimo pezzo acustico dai toni postrockeggianti. La tecnica Slap Hand è qui però solo accennata.



Lo step successivo è quello di introdurre la tecnica del tapping a due mani, tipicamente propria dei bassisti dalle sei corde in su, che comporta l'utilizzo della mano che solitamente scorre sul manico per la produzione della linea di basso, mentre quella che si occupa delle corde si sposta sulla parte più bassa del manico a produrre il tema, e coordinarla con quella Slap Hand.



Poi, se uno è veramente un cignale, può a sua volta combinare la coordinazione di queste due tecniche (Slap Hand e tapping) con il canto, in modo così da svolgere la funzioni normalmente assegnate a 4 membri diversi di una band. Dopotutto, una volta imparate le doti di coordinazione necessarie allo Slap Hand, cantarci sopra sembrerebbe proprio la parte più semplice.


 Jon Gomm è andato ancora oltre a tutto questo. La sua tecnica prevede anche l'utilizzo di riff prodotti da armonici artificiali (cioè, prodotti pizzicando 12 tasti sotto la nota desiderata) che poi vengono modulati scordando la chitarra fino al punto desiderato. Tutto questo, ovviamente, mentre percuote la chitarra, suona in tapping, canta, prepara il caffè, stende le lenzuola e si gratta la schiena. Secondo me è autistico.


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